Grazie alla rivoluzionaria tecnologia a campi di luce, le foto diventano finestre aperte sul mondo, dove ognuno può scegliere la prospettiva che preferisce.
Non ci credeva nessuno, nel 2006, quando Ren Ng, malese, emigrato in California, cominciò a cercare fondi per la sua idea. Era una fotocamera, ma impiegava una tecnologia diversa da tutte le altre, tanto rivoluzionaria che pareva destinata a non tradursi mai in un prodotto commerciale. Invece, due anni fa, Lytro debuttò col primo modello, prezzo 399 dollari, un parallelepipedo metallico tutto obiettivo, che scattava piccole foto quadrate come su Instagram, ma con una particolarità: le immagini si potevano mettere a fuoco anche dopo lo scatto, per enfatizzare gli oggetti in primo piano o quelli sullo sfondo.
Quasi come su Instagram, ma con una tecnologia molto più avanzata (anche se teorizzata oltre un secolo fa) : nelle immagini, infatti, sono contenute informazioni relative non solo alla quantità della luce , ma anche alla sua qualità. Ossia alla provenienza e all’ inclinazione dei raggi che attraversano una serie di lenti e colpiscono il sensore della fotocamera. Queste informazioni viaggiano nel file digitale, che ha un suo formato speciale, e possono essere rielaborate in qualsiasi momento. Il risultato è una rivoluzione per la fotografia: mai più immagini sfocate, proprio perché l’idea di messa a fuoco definitiva non esiste più. Come prima conseguenza, gli scatti con una fotocamera a campi di luce (o plenottica) sono immediati, dal momento che l’elaborazione dei dati avviene successivamente. Ma, più in generale, è il concetto che cambia: la foto diventa una finestra aperta sul mondo, dove ognuno può scegliere la prospettiva che preferisce, e sparisce perfino la distinzione tra immagini in due e tre dimensioni.
Lytro ha appena annunciato la Illum, fotocamera destinata al mercato professionale: ha un sensore più raffinato, un obiettivo con zoom ottico 8X, apertura fissa f/2.0 , integra un potente processore per l’elaborazione delle immagini, un display touch screen e il wi-fi. Il software è compatibile con alcuni dei più diffusi programmi per l’elaborazione di immagini come Photoshop e Lightroom di Adobe e Aperture di Apple. Sarà in vendita fra meno di tre mesi per 1599 dollari.
Alcuni smartphone adottano già soluzioni analoghe: sia il Galaxy S5 di Samsung, (ma qui si tratta di un effetto software, simile a quello usato su Instagram), sia l’Htc One M8, che usa un sensore apposito per rilevare la profondità di campo e permette di variare la messa a fuoco anche dopo che la foto è stata scattata. Nessuno dei due sistemi è paragonabile a quello di Lytro, ma l’idea di fondo è la stessa. E non è detto che qualcosa del genere non arrivi prima o poi anche sull’iPhone: nel libro di Walter Isaacson, infatti si legge che Steve Jobs aveva in mente di rivoluzionare anche la fotografia. E prima di morire incontrò fondatori di Lytro.
Ecco alcuni esempi di foto scattate con al Lytro Illum: provate a scegliere il vostro punto di vista cliccando su un particolare, poi spostatevi, cliccate di nuovo e vedrete l’immagine da un’altra prospettiva.
FONTE: LA STAMPA
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