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Come comporre con gli oggetti

Composizione fotografica con gli oggetti, lezione 2

Usare gli oggetti in fotografia è fondamentale, basti pensare che esiste proprio una tipologia di foto che viene fatta solo con gli oggetti: la fotografia "still life". Ecco il video della composizione fotografica con gli oggetti. 



Se vi siete persi la prima lezione sulla composizione fotografica vi consiglio di fare un passettino indietro: Le regole generali

La ripetizione

Ripetizione... mmmhhh, si, concetto molto ampio, cerchiamo di approfondirlo e spiegarlo meglio dato che nel video (per questioni di tempo e chiarezza) ho dovuto dire le cose principali. La ripetizione possiamo scinderla in due sottocategorie:
  • Motivi (qualcuno la chiama anche texture)
  • Ritmo

Motivi

Michael Freeman nei suoi libri suggerisce di fare un esercizio di questo tipo: se ci troviamo di fronte a una ripetizione di un motivo, di oggetti uguali, di un insieme insomma, perchè non provare a scattare più foto con focali differenti? Inizieremo con una focale che comprenda tutti gli oggetti nella sua ripetizione (escludendo quindi gli spazi che vanno oltre i bordi della ripetizione, come detto nel video), e via via aumentando la focale continuare a scattare foto nel quale ovviamente figureranno sempre meno oggetti (dato che si restringe il campo di scatto). Sicuramente tra questi scatti compresi tra l'uso di una focale corta e quella lunga ci sarà una fotografia con una composizione dinamica e molto interessante. La ripetizione di questi motivi può essere regolare, ovvero può seguire una forma sensata (magari delle linee immaginarie o altro), oppure irregolare (gli oggetti che si ripetono si troveranno situati in posizioni casuali).

Ritmo

Anche in questo caso l'inquadratura assume un ruolo fondamentale. Non sarà possibile riportare un "ritmo" se non diamo al nostro osservatore lo spazio dimensionale e temporale di cogliere questa ripetizione.  
ripetizione
Un' inquadratura più stretta sui tettini avrebbe sicuramente aumentato la bellezza della composizione

Il contrasto

Riguardo il contrasto vi ripropongo la tabella vista nel video che riporta le possibilità di composizione fotografica con gli oggetti differenti. Immagine

Il bilanciamento

DSC_0018
La boccia d'acqua è molto più grande del vasetto di vetro. La prima oltrepassa addirittura il centro della fotografia e quindi non sono rispettate le distanze dal centro della stessa. Tutto sommato la foto risulta bilanciata per il principio dell'equilibrio dinamico
Questo concetto è uno dei capisaldi della composizione fotografica con gli oggetti, ma della composizione in generale, e si possono individuare due concetti di bilanciamento, ovvero, il bilanciamento statico e dinamico. Il bilanciamento statico può senza ombra di dubbio essere accostato anche al concetto di simmetria (come visto nella fotografia del monumento del castello di Praga), ovvero sarà preso il centro della fotografia come riferimento e gli elementi presenti a destra e a sinistra dovranno bilanciare la foto (ad esempio se abbiamo troppi elementi di disturbo sulla sinistra o sulla destra la foto risulterà sbilanciata e saremo di fronte ad una simmetria non bilanciata). Il bilanciamento dinamico, o meglio l' equilibrio dinamico segue lo stesso concetto di stabilità che caratterizza il bilanciamento statico, ovvero i soggetti o i particolari non devono occupare tutta la parte di destra o di sinistra. Cosa succede però se ho ad esempio due soggetti totalmente diversi per dimensione (uno più piccolo e uno più grande) che devo porre nella fotografia? Devo rinunciare a scattare la foto? Assolutamente no ! È proprio qui che entra in gioco il concetto di equilibrio dinamico. Mentre prima (in quello statico) avendo sostanzialmente due o più elementi simili fra loro e li dovevamo bilanciare a sinistra e a destra, magari anche mantenendo le stesse distanze dal centro della foto, nell'equilibrio dinamico basterà individuare il centro del riquadro e far occupare all'elemento più grande una porzione di fotografia maggiore spostandolo più verso il centro, quindi in parole povere andiamo ad abolire la regola del "distanza uguale dal centro della fotografia". Con una foto sarà sicuramente più facile da capire.

La composizione fotografica: formato fotografico e le regole generali

Composizione fotografica lezione 1


Come approfondimento al video cercherò di dare più spazio agli argomenti meno trattati ma molto importanti da conoscere relativamente al formato fotografico e alle regole generali di composizione che è necessario conoscere prima di approfondire altri argomenti relativi alla composizione fotografica.

Il formato

Il formato fotografico è importantissimo, ed ovviamente questo andrà scelto prima di scattare le nostre fotografia. I formati più utilizzati sono i 4:3 e i 16:9, tuttavia come detto nel video possiamo trovare un formato panoramico, cioè una fotografia più stretta ed allungata per comprendere più particolari nella nostra foto.

4:3

Fino all'avvento dei televisori digitali di ultima generazione (Led, plasma, ecc.), il rapporto 4:3 è stato ampiamente usato per " l'aspect ratio " delle vecchie televisioni e nei monitor per computer. Questo formato è quello che più si avvicina alla visione umana.

3:2

Le nostre fotografie con un rapporto di 3/2 si presentano con un rettangolo più stabile, ottimo per tutte le tipologie di fotografie. Gran parte delle fotocamere utilizzano questo standard. Questo formato si adatta molto bene alla stampa delle classiche foto ricordo 15x10 cm.

16:9

Il rapporto 16:9 è alla base dell' HD, e quindi delle moderne tv o monitor dei computer. Un formato di 16:9 con uguale altezza di un 4:3, corrisponde ad un formato più largo e più basso.

Che differenza c'è ?

Come mostrato nel video vi ripropongo le due medesime immagini. Si nota agilmente il taglio che viene applicato rispettivamente nei due formati (il tutto è stato realizzato con photoshop, ma il formato fotografico è possibile sceglierlo anche direttamente dalla reflex).
16,9 internet
16:9
4,3 internet
4:3

 Orizzontale o verticale ?

verticale
scatto in verticale, non comprende la graffetta rosa!
orizzontale
Scatto in orizzontale comprende la graffetta rosa!
Spesso e volentieri scattiamo foto in orizzontale non pensando che, come si dice dalle mie parti, "Si pole scattà anche pe lungo" (traduzione: in verticale). Generalmente scattiamo in orizzontale proprio perchè per nostra natura vediamo il mondo in orizzontale ! L' utilizzo dello scatto in verticale può essere molto utile ad esempio nei ritratti perchè ci permette di sfruttare la totalità del nostro sensore in termini di megapixel (e quindi non andremo a croppare, o ritagliare che dir si voglia, la nostra foto andando sostanzialmente a diminuire la dimensione della nostra foto). Come detto nel video scattare in orizzontale (o in verticale) permette di includere in fotografia certi elementi che scattando nell'altro modo non sarebbero inclusi.
Non tutti lo sanno (magari chi ha studiato i libri di Michael Freeman si), ma l'occhio umano tende a guardare nel basso della fotografia se scattiamo in verticale ! Quindi un consiglio spassionato è quello di comporre la foto con elementi che rimangano anche nel basso della fotografia, dato che l'occhio dell'osservatore a fatica si sposterà dall'alto verso il basso osservare tutta la foto.

Riempi, riempi e ancora.... Riempi !

Non fare scatti dove il soggetto occupi una piccola porzione del rettangolo, cura i particolari e riempi l'area di scatto con elementi che si abbinino bene col nostro soggetto principale. Volendo fare un esempio semplice, sarà assurdo prendere un indigeno del centro Africa e scattargli fotografie in uno studio fotografico con un fondale di carta... (no è proprio sbagliato il concetto, se ci avevi già pensato non lo fare ti prego), piuttosto sarà importante immortalarlo in un habitat a lui più idoneo, quindi attenzione anche allo sfondo delle fotografie !

La regola dei terzi

La regola dei terzi è stata trattata da un nostro collaboratore un po' di tempo fa. Lo sapevate vero? vero? vero? vero? .... Lo so che seguite il sito, quindi mi fido di voi, comunque sia ecco il link all'articolo relativo alla regola dei terzi, la regola fondamentale per la composizione fotografica.

La sezione aurea, Fibonacci e la composizione matematica (high level)

Qui si fa sul serio, " un si frigge mica co l'acqua" (si, sempre un detto toscano). La composizione fotografica, così come quella relativa ai dipinti in passato, sfruttava e sfrutta tutt'ora la matematica... incredibile ma vero, fin dal tempo dei greci si studiava la suddivisione del riquadro per ottenere composizioni dinamiche, e secondo gli stessi la sezione "aurea" è quella che rispecchia al meglio un concetto di composizione dinamica. Nel medioevo invece prese campo la composizione di Fibonacci (dall' inventore della teoria stessa) che fondava la sua espressione sul concetto che vedeva al centro la somma dei numeri precedenti per creare una sorta di piramide. Ok, non sono un matematico, Wikipedia vi aiuterà sia riguardo la sezione aurea, che riguardo al regola di Fibonacci. In realtà in fotografia è quasi impossibile sfruttare queste due regole, dato che nessuno tirerà fuori dal taschino carta e penna per individuare i rapporti migliori di suddivisione del riquadro. L'unica soluzione è esercitarsi a ottenere nel miglior modo possibile una suddivisione del quadrante che renda equilibrata in tutte le sue parti la fotografia.

Linee e curve

Linee e curve alleggeriscono la staticità di una composizione fotografica scialba e priva di dettagli. Sfruttare bene questi elementi consento di ottenere molta dinamicità nelle nostre fotografie. Spesso molti fotografi giocano con le diagonali in fotografia, o ancora sfruttano le curve create dalle ombre, o ancora la direzione opposta di linee e curve che si presentano nella stessa fotografia (vedi le foto d'esempio nel video)

La cornice

L'uso della cornice interna è una tecnica di composizione molto utilizzata e anche efficacie, perciò anzichè scattare una semplice fotografia al nostro soggetto, sia esso una persona, un edificio o quant' altro, sarà sufficiente provare a reare una sorta di cornice con altri elementi presenti in location. mirando por la ventana del avion jai1227

Riassunto lezione 1

Ok, se siete stati attenti allora avete compreso cos'è la regola dei terzi, la sezione aurea, la regola di Fibonacci e il formato fotografico. Come primo step allora possiamo mixare le nostre conoscenze ottenendo un primo risultato di composizione. Scegliendo il formato (orizzontale o verticale) cerchiamo di riempire l'inquadratura senza lasciare troppi spazi vuote che non hanno senso; cerchiamo poi di dare una certa dinamicità alla composizione suddividendo il quadrante e includendo, o escludendo certi particolari, e infine sfruttando la regola dei terzi cercheremo di porre il soggetto principale in uno dei 4 punti dell'intersezione delle righe (come in video). Ancora possiamo sfruttare la regola dei terzi, non tanto per i suoi punti d'intersezione, quanto per il posizionamento della linea dell'orizzonte ad esempio. Come detto le linee sono importantissime in fotografie, spesso si notano fotografie con composizioni unicamente formate da linee. Un consiglio: provate a unire il concetto di linee con la regola dei terzi, il risultato sarà fantastico ! La conoscenza di queste regole generali non implica necessariamente il fatto che vadano sfruttate tutte una per una senza tralasciarne neanche un concetto, però è sempre meglio avere un ricco bagaglio culturale che potrebbe tornarci utile prima o poi.

 A presto con le nuove puntate video e i nuovi articoli della rubrica di composizione fotografica.

La ghiera delle modalità di scatto

Compatte, bridge, mirrorless o reflex, non ha importanza, 9 macchine fotografiche su 10 hanno la ghiera delle modalità di scatto. Queste modalità sono 4 (lasciate perdere quelle automatiche con i disegnini del fiore per il macro, o altro):
  • M
  • P
  • Av (per Canon), A (per Nikon) 
  • Tv (per Canon), S (per Nikon) 

La ghiera si trova nella parte superiore della macchina fotografica nella stramaggioranza dei casi, e per certi modelli con la stessa è possibile selezionare anche le modalità di ripresa video (si veda ad esempio alcuni modelli di compatte Canon). Per apprendere bene l'utilizzo della ghiera stessa si consiglia di leggere il manuale d' uso del produttore... 
Lo so, non ne avete voglia, è per questo che vi scrivo quest' articolo.

La modalità M

M sta per manuale, con questa modalità c'è la possibilità di agire su tutti i parametri della fotocamera come meglio si crede: ISO, tempi di scatto, diaframma, white balance, modalità d'esposizione ecc.
L'utilizzo di questa modalità ci permette di adattare al meglio la fotocamera ad ogni situazione differente. Se si vuol entrare in simbiosi con la propria macchina fotografica si consiglia altamente di utilizzare questa modalità.

Modalità Av o A

È la modalità priorità apertura di diaframma, ovvero sarà possibile impostare l'apertura del diaframma mentre la macchina setterà i restanti due parametri ( tempi ed iso ) in base alla lettura che effettuerà l'esposimetro.
Questa tipologia di modalità è molto utilizzata perchè evita di far perdere tempo al fotografo a cercare i parametri più idonei per ogni opzione. Un consiglio che mi sento di darvi vivamente è quello di settare in maniera manuale anche gli ISO in maniera tale che in un momento di pura follia la reflex li porti a valori alti e quindi si venga a manifestare rumore digitale nella foto. 

Modalità Tv o S

È la modalità priorità di tempi, quindi sceglieremo autonomamente il tempo di scatto mentre la reflex setterà il resto dei parametri. Stesso consiglio di sopra: settate in maniera automatica anche gli ISO per evitare il rumore.

Modalità P

Detta anche modalità programma è sicuramente la meno utilizzata e la più inutile (a mio parere). Sostanzialmente la macchina setta tutto in automatico ma voi avrete la possibilità di agire su alcuni valori come ad esempio ISO, bilanciamento del bianco, flash ecc.

Le altre modalità

Come detto ad inizio articolo lasciate perdere le restanti modalità di scatto, quelle sono dedicate ai meno esperti che non hanno alcuna intenzione di studiarsi un po' di fotografia ( ma che cavolo ve la comprate a fare allora la reflex??? )

Cos'è l'effetto moirè e come eliminarlo

Si parla di effetto Moirè sostanzialmente quando siamo di fronte ad una distorsione visiva che non rende chiara l'immagine.
Il Moirè dunque è un effetto ottico che inganno il sensore della nostra reflex. Quest' effetto non si manifesta sempre nello stesso modo, infatti anche facendo una ricerca su internet si possono trovare moltissime immagini dei vari effetti.
È ovvio come quest' effetto degradi inevitabilmente la fotografia perciò ci dovremo necessariamente operare per ridurre questo difetto nei nostri scatti. Nella maggior parte delle reflex in commercio esiste un filtro chiamato "Anti aliasing" applicato sopra il sensore.
Questo filtro, come sempre in tutte le cose, ha dei vantaggi e degli svantaggi; ovviamente con tale filtro il Moirè scomparirà del tutto ma si andrà, di contro, a perdere nitidezza nella fotografia ottenendo delle linee più morbide.
In commercio si trovano anche delle reflex dette High-end, cioè prodotte senza filtro anti aliasing, che permettono di ottenere immagini favolose dal punto di vista della nitidezza ma col Moirè che potrebbe veramente rovinare le nostre foto nella maggior parte dei casi. 
Ecco un esempio tipico di effetto Moirè che si ottiene in alcuni scatti






Se la vostra reflex non possiede un filtro che permette di evitare quest' effetto è possibile con degli accorgimenti evitare il formarsi di quest'effetto ottico.
  • Cambiare l'angolo di scatto
  • Sposta la fotocamera
  • Cambia il punto di messa a fuoco
  • Cambia la lunghezza focale
  • Cambia l'apertura del diaframma per sfruttare la diffrazione (passa ad f più alti, quindi aperture minori)

Come si elimina ?

Dopo aver visto le possibilità di riduzione dell'effetto tramite accorgimenti prima dello scatto (vedi sopra), l'unica soluzione che rimane è affidarsi ai software di post-produzione, Lightroom su tutti.
In Lightroom infatti dalla versione 4 c'è un comando automatico di riduzione del moirè mentre in Photoshop non esiste e quindi si dovrà procedere per steps.

Relativamente a Photoshop spero che mastichiate un po' di english, dato che vi lascio sotto alcuni link a dei tutorial che insegnano a eliminare l'effetto Moirè con Photoshop

Manutenzione per la Reflex

Operazione manutenzione

Dobbiamo essere coscienti che le fotocamere sono degli strumenti molto delicati. Si potrebbe dire che più sofisticate sono e più delicate saranno; in particolar modo dobbiamo evidenziare come soprattutto quelle di ultima generazione, che presentano molto materiale fabbricato in plastica, ovviamente devono essere protette dagli urti, e ciò significa porre attenzione a come sono trasportate e dove sono riposte. Come consiglio sembra scontato, ma molti fotografi alle prima armi non lo seguono, infatti, sarebbe vivamente consigliato l' acquisto di un' apposita custodia imbottita dove potremo riporre il corpo della macchina fotografica, ma anche eventuali obbiettivi; in particolari se siete degli amatori anche ambiziosi, e quindi allargherete il parco strumentazione andate diretti sull'acquisto di uno zaino fotografico, su Amazon si trovano zaini eccellenti a prezzi contenuti. Le borse in vendita vi sono di varie misure e capacità, e il commesso dedicato al reparto (comprate ancora nei negozi ??!! Suvvia non fatemi ridere) vi saprà consigliare nel modo più appropriato.

ATTENZIONE: si deve evitare di riporre la nostra macchina fotografica in ambienti umidi o fortemente polverosi. Mai lasciarla in automobile incustodita, e soprattutto sotto la luce e il calore del sole.

Come è noto, le due parti principali di una macchina fotografica sono: il corpo e gli obbiettivi. Quest'ultimi sono estremamente delicati e necessitano di una maggior cura. Seppur possa sembrare stupido non si deve mai toccare la lente dell'obiettivo a mano nuda, potrebbe infatti sporcarsi o potrebbero rimanere le impronte digitali.

La polvere, che è uno dei maggiori nemici dei nostri gioiellini si elimina facilmente soffiando dell' aria con una pompetta, o usando un panno morbido. In commercio, inoltre, sono venduti piccoli attrezzi per pulire la nostra fotocamera, e i prezzi non sono per nulla proibitivi ! Se devi fare un servizio fotografico su spiagge oppure in zone desertiche dove la sabbia fa da padrona, estrai la tua reflex solo e soltanto quando è strettamente necessario, la sabbia non è polvere, e potrebbe danneggiare seriamente la macchina fotografica. Da notare che la sabbia ha il potere di graffiare il vetro, e il sole che campeggia su spiagge o deserti di danneggiare il corpo della reflex. Se la camera dovesse cadere in acqua salmastra (non ve lo auguro) la prima cosa da fare è  togliere le pile e sciacquarla in acqua dolce. Affrettatevi poi a portare il tutto a un centro assistenza ! ATTENZIONE: quando si ripone la camera per lungo tempo è opportuno togliere le batterie. Questi sono dei piccoli, ma essenziali consigli sulla manutenzione per la vostra reflex

L'effetto Panning

La tecnica Panning per la fotografia

Questa tecnica è applicata quando si fotografano soggetti in movimento, soprattutto sportivi come auto, moto, ciclisti, corridori, e molto altro. Lo scopo di questa tecnica fotografica è quello di immortalare un soggetto in movimento creando il relativo effetto di sfocatura, ma tenendo il soggetto a fuoco.


Per creare un buon effetto Panning si deve inquadrare il soggetto in movimento e poi seguirlo con la fotocamera eseguendo un movimento il più fluido possibile, entrando quasi in simbiosi col soggetto stesso; quando ci sembra di aver colto il momento giusto, basterà scattare e, importantissimo, continuare a seguire il soggetto ! Come regolazione della macchina, si consiglia di lavorare in manuale (M) o in priorità di tempi (Tv, S per Nikon) e di impostare un tempo di esposizione variabile tra 1/60 e 1/40 di secondo circa. Ma come sempre dipende molto dalla situazione, quindi dovete provare. Come obiettivi, meglio usare un Tele, che aiuta un po’ nello sfocare lo sfondo, tuttavia è d'obbligo il VR dato che abbiamo il soggetto in movimento, ma anche noi ci spostiamo nello scatto, quindi per evitare eventuali effetti mosso almeno nella parte messa a fuoco il VR è d'obbligo.

Riguardo ai diaframmi dipende dai vostri gusti. Se volete uno sfondo bello sfocato (oltre che mosso) utilizzate aperture grandi di diaframmi anche se più che si scende più sarà difficile mettere a fuoco il soggetto durante il movimento (un panning a f 1.8 è difficile da realizzare, fidatevi! ).
Quindi come regola generale vi consiglio di stare su f4/5 dato che lo sfondo risulterà già sfocato per l'effetto mosso.


Attenzione, non è assolutamente una tecnica facile e di immediata acquisizione, quindi non vi scoraggiate se i primi tentativi andranno a vuoto.

Il consiglio che mi sento di darvi è quello di fare molto prove per ottenere il risultato migliore. Per migliorare la foto come sempre Photoshop ci corre in aiuto dove potremo migliorare i colori, il contrasto la profondità di campo e altro ancora.

I love Photoshop ( se ancora non l'aveste capito). Comunque sia buon Panning a tutti !

Come fotografare ai concerti

Non solo musica... Foto e concerti

Scattare delle foto a un concerto, o ad un’ evento serale sarà capitato sicuramente a tutti noi. Spesso però quando riguardiamo i nostri scatti notiamo che uno degli errori più comuni quando si immortalano momenti salienti di concerti o eventi è quello di usare il flash.
Sono sufficienti i riflettori sul palco !
L’uso del flash, contrariamente a quanto si possa pensare, sbiadisce tutto e rovina nettamente le fotografie. In molti casi il flash addirittura è vietato nei concerti degli artisti di grande nome, e questo per un semplice motivo: può dar fastidio ai musicisti e/o al cantante, o chicchessia.
Dato che non possiamo usare il flash “inventiamoci” un metodo per ottenere degli scatti perfetti. L’ espediente più usato a cui si deve ricorrere è semplicemente quello di impostare nella nostra macchina fotografica un valore ISO sufficientemente alto in maniera tale da mantenere la velocità dell’otturatore attorno a 1/125 di secondo, così da ottenere scatti nitidi anche con un’illuminazione più bassa.
Attenzione: le luci sul palco, a causa dello spettacolo luminoso, cambiano spesso durante il concerto. Questo purtroppo rende difficile fotografare le prestazioni dei nostri “miti” con dei parametri fissi per la corretta esposizione.
Sicuramente, dato che si dovranno fare delle fotografia utilizzando dei valori ISO elevati le fotocamere con sensore Full Frame fanno la differenza sulle APS-C. Ovviamente qualche disturbo nelle nostre foto non mancherà, ma grazie all’ ausilio di qualche programma come Lightroom si potranno eliminare senza problemi.

Che corredo occorre?

Gli obiettivi più veloci che avete portateli con voi! Per obiettivo veloce si intende quello che offre un’ ampia apertura focale, come ad esempio un f/2.8, f/2, f/1.8 e così via.
Per quanto riguarda la lunghezza focale della lente dipende da dove vi trovate rispetto al palco e che tipo di fotografia volete fare. Se vi trovare molto dietro e volete includere anche la folla nelle vostre foto, allora va bene un grandangolo, se invece volete inquadrature più strette sugli artisti allora optate per dei teleobiettivi.

Tenetevi stretta la vostra attrezzatura, e soprattutto proteggetela dalla folla vista la fragilità degli strumenti !
ATTENZIONE AI FURTI 

La golden hour

Quello che i fotografi chiamano: "The magic hour"

Proprio in un suo video su YouTube il fotografo professionista Karl Taylor esordisce con "right now is what photographers call the magic hour", vediamo di cosa parla.
Per fare belle foto principalmente ci sono due momenti della giornata che si devono sfruttare. Ovviamente a sfruttarli devono essere quei fotografi che prediligono i ritratti all'aperto o la fotografia di paesaggi.
Questi due momenti costituiscono la cosiddetta golden hour, ovvero l'alba (in particolare da circa mezz'ora prima a circa mezz'ora dopo) e il tramonto (circa mezz'ora prima e dopo lo stesso). In questi due momenti la luce del sole ha un aspetto molto gradevole e leggero (sarà possibile evitare in maniera preponderante le ombre dure).

Golden hour deriva dal fatto che in queste ore tendenzialmente la luce del sole rende i colori più caldi e intensi. Oltre a questo avremo l'opportunità di beneficiare di sfondi più belli che offrono sfumature dai colori più svariati (vedi ad esempio al tramonto).

Per fotografare in queste ore è sempre consigliabile l'uso di un treppiede per evitare foto mosse, o con micromosso, dato che potrebbe comunque esserci poca luce e alzare troppo gli ISO per certe reflex potrebbe non portare a risultati ottimali.

On-line si trova un fantastico strumento che può aiutarci (disponibile anche su app store): golden hour calculator. Questo sito ci fornisce l’orario esatto della golden hour in base alla località in cui ci troviamo.

15 consigli per diventare fotografi migliori

La disponibilità di macchine fotografiche  con caratteristiche semi-professionali a prezzi competitivi ha reso il mondo della fotografia digitale accessibile a sempre più persone. È facile, oggi, possedere macchine fotografiche in grado di scattare foto sempre nitide e dai colori splendenti. Ma, come potete immaginare, questo non vuol dire essere dei fotografi e, tantomeno, essere dei bravi fotografi:le fotografie non le fa la macchina, ma chi preme il pulsante di scatto.
I fotografi più famosi sono e sono stati sicuramente persone dotate di grande talento. Comunque, possiamo essere sicuri che non solo alle persone dotate di un talento magico e irraggiungibile sia permesso di creare belle fotografie. La crescita, il miglioramento come fotografi richiede una partecipazione attiva ed un corretto approccio. Si tratta di un cammino personale che per ciascuno prenderà forme diverse, ma ci sono alcune prassi, alcune attività, alcuni atteggiamenti che possiamo mettere in pratica per indirizzarci correttamente.
La lista che segue, senza presunzione di completezza, elenca alcuni consigli da tenere presenti per diventare migliori fotografi.
  1. Leggere libri sulla fotografia e sui fotografi. In commercio si possono trovare molti libri che insegnano la fotografia. Esistono sia guide generiche, che cercano di coprire un po’ tutti gli aspetti, che libri più mirati che riguardano ad esempio la composizione, l’esposizione, lo studio della luce, ecc. Un buon modo per trovare testi validi in questa categoria, per me è sempre statocercarli su Internet. Attraverso forum, opinioni di altri fotografi o recensioni su negozi on-line, è possibile individuare i libri che più fanno al caso nostro. Se poi l’inglese non ci spaventa, allora il miglior sito su cui trovare ottimi libri sulla fotografia corredata da numerose recensioni, è a mio parere http://www.amazon.co.uk. Per quanto riguarda i libri sui fotografi possiamo applicare lo stesso approccio, ma a seconda della propria sensibilità, forse qualcuno potrebbe preferire avere la possibilità di sfogliare le fotografie incluse prima di fare l’acquisto.
  2. Seguire blog di fotografi famosi o che destano il nostro interesse. I fotografi contemporanei, per nostra fortuna, sono ben consci della necessità di essere presenti su Internet. Molti di loro, inoltre, spesso tengono un blog correlato alle loro opere. Attraverso Google è possibile trovare facilmente questi blog. Una volta individuati alcuni fotografi le cui opere ci interessano, seguiamoli e studiamo i loro lavori. Sarebbe consigliabile avere qualche conoscenza di inglese, in quanto i fotografi anglosassoni sono molto più propensi a documentare la loro attività e ad avere una presenza attiva su Internet.
  3. Seguire blog e altri siti che forniscono consigli e lezioni sulla fotografia. Su Internet è possibile trovare numerose risorse per un fotografo che vuole imparare. Anche in questo caso, ho trovato le risorse in lingua inglese molto superiori come numero, qualità, presentazione e organizzazione a quelle in lingua italiana.
  4. Prendere parte ad un club fotografico o frequentare qualche amico fotografo. Abito in un comune che conta meno di 4000 abitanti, eppure nel mio comune è presente un club fotografico. È facile trovare club fotografici sparsi in giro per l’Italia. Il contatto e lo scambio frequente con persone che condividono la nostra passione può aiutarci a crescere molto più velocemente e a motivarci.
  5. Iscriversi a FlickrFlickr è una community per fotografi che permette di condividere online i propri lavori, sulla quale si potrebbero spendere molte parole. La cosa importante è intanto iscriversi, osservare e commentare il lavoro di altri fotografi interessanti, partecipare ai gruppi, condividere il proprio lavoro e richiedere commenti costruttivi
  6. Sperimentare diversi soggetti, ad esempio non limitarsi a scattare unicamente foto di panorami ma provare anche a fotografare persone, nature morte e tutto ciò che abbiamo occasione di immortalare.
  7. Partecipare a concorsi fotografici, sia online che offline. I concorsi ci permettono di avere una valutazione più o meno oggettiva delle nostre foto in confronto a quelle di altre persone dalle provenienze più disparate. A questo link trovate un elenco sempre aggiornato di competizioni fotografiche.
  8. Imporsi delle sfide. Un ottimo modo per alimentare la propria motivazione, per cercare nuovi spunti, è inventarsi delle sfide fotografiche per se stessi o partecipare a quelle proposte da altre persone. Ad esempio, molto famosa è la modalità della 365 challenge, secondo cui una persona si impegna a produrre una nuova foto (che non sia ovviamente uno scatto più o meno casuale) ogni giorno, per un anno. È meglio che le foto prodotte, ovviamente, vengano rese pubbliche, ad esempio attraverso Flickr, per ricevere un feedback sui propri progressi.
  9. Osservare con occhio critico le foto che possiamo vedere ogni giorno sui libri, sulle riviste, appese alle pareti, cercando di immaginare come il fotografo abbia applicato i concetti e le tecniche fotografiche di cui siamo a conoscenza
  10. Portare sempre con sé la macchina fotografica. Quest’abitudine ci permetterà non solo di non perdere alcuna occasione per fare una bella foto, ma anche di considerare la nostra macchina fotografica come una vera e propria estensione di noi stessi.
  11. Anche quando non abbiamo con noi la macchina fotografica, osservare i luoghi, gli oggetti e le persone come se dovessimo fotografarli, immaginando possibili inquadrature e le migliori impostazioni da usare sulla macchina fotografica per ottenere l’istantanea che vogliamo.
  12. Non aver paura di mostrare le nostre foto.
  13. Accettare le critiche costruttive senza sentire il proprio lavoro sminuito. Un osservatore esterno probabilmente sarà in grado di notare aspetti delle nostre foto che per noi non sono evidenti. Ricordandoci le sue osservazioni la prossima volta che scatteremo una foto, non potremo che fare un lavoro migliore.
  14. Osservare con occhio critico le proprie foto, confrontandole con quelle degli altri e rivalutandole a distanza di tempo, dopo avere imparato nuovi concetti
  15. Pensare prima di scattare, non scattare centinaia di foto andando per tentativi, ma valutare attentamente cosa si vuole ottenere nella foto prima di premere il pulsante di scatto.
Quelli appena elencati sono alcuni dei consigli che potete trovare citati da molte altre fonti e che io ritengo molto utili e applico il più possibile. A ciascuno sta implementarli nel modo più consono e più proficuo.
Trovate questi consigli utili? Li avete mai applicati? Pensate di applicarli? Al contrario, li trovate superflui, non applicabili? Se volete, condividete la vostra opinione nella sezione dei commenti.

Le basi della fotografia

Cos’è la fotografia ?

Fotografia è una parola composta da due componenti (dal greco): foto (luce) e grafia (disegno); quindi, disegnare con la luce. Relativamente alla luce ci sarebbe da argomentare tantissimo tant’è che si trovano libri su libri che trattano di ciò dal punto di vista chimico, ma ancora meglio, dal punto di vista della fisica.
Dopo questa brevissima introduzione vediamo quali sono le basi della fotografia, in particolare li strumenti che si possono usare per fare fotografia, la teoria fotografica, i concetti basilari, le varie impostazioni da settare sulla macchina fotografica e molto altro.
In commercio esistono 4 tipi di macchine fotografiche: fotocamere compatte, bridge mirrorless e reflex.

Fotocamere compatte.

Le particolarità di queste macchine fotografiche risiedono nella possibilità di trasporto molto agevole, nel costo contenuto, nelle dimensioni e nella semplicità d’uso; tuttavia per chi vuole cimentarsi in maniera “più professionale” nel mondo della fotografia queste tipologie di macchine presentano molti limiti in fatto di impostazioni della macchina, impossibilità di cambiare l’obiettivo a seconda delle necessità , qualità stessa dell’obiettivo, assenza di mirino ottico o digitale (nella maggior parte delle fotocamere, in alcune di ultima costruzione lo possiamo trovare) e scarsa qualità in condizioni estreme (ad esempio in condizioni di scarsa luce).
Spesso questo tipo di macchine fotografiche viene consigliato a coloro che si avvicinano le prime volte alla fotografia, magari per imparare, magari per fare le classiche foto ricordo dei viaggi di eventi particolari ed altro. In genere il costo di queste macchine è molto vario dato che il mercato si è molto evoluto ed espanso negli ultimi anni, quindi possiamo trovare compatte che partono dai 90€ fino a quelle che arrivano anche a molte centinaia di euro.

Fotocamere bridge

Queste tipologie di macchine fotografiche sono una prima via di mezzo tra il mondo delle compatte e quello delle reflex (vedremo poi che c’è una seconda via di mezzo). Si, esatto, si possono definire proprio una via di mezzo perché con questi strumenti possiamo allargare il range delle impostazioni sul nostro corpo macchina, che spesso nelle compatte come si è visto è limitato. Diversamente dalle compatte ci permettono meglio di superare condizioni particolari di scatto con poca luce e anche di ottenere foto decisamente migliori. Analizzando questa classe di fotocamere possiamo stilare una lista di PRO e di CONTRO. PRO: possibilità di impostare molte più cose delle compatte, serie di impostazioni e comandi sul corpo macchina che si avvicina molto alle reflex, buona qualità di fotografie, prezzi più contenuti delle reflex. CONTRO: stiamo parlando ancora, come per le compatte, di un corpo macchina e obiettivo uniti assieme quindi abbiamo dei limiti riguardo l’intercambiabilità della lente, sono ingombranti quasi quanto una reflex, spesso i prezzi sono decisamente elevati e a quel punto potremmo decidere di acquistare una reflex anziché una bridge.

Fotocamere mirrorless

Sono la seconda via di mezzo tra mondo delle compatte e mondo delle reflex. Stiamo parlando di un categoria di fotocamere nata da pochissimo tempo e che ha trovato modo di popolare in modo prepotente il mercato nel 2012. Si caratterizzano dalle compatte per il fatto che hanno lo stesso corpo compatto e portabile della prima categoria vista ma magicamente è possibile cambiare l’obiettivo avendo quindi la possibilità di adattare la macchina a qualsiasi tipo di esigenza. Si avvicinano invece al mondo delle reflex perché grazie alla loro possibilità di impostare in ogni minimo dettaglio i dati di scatto permettono di ottenere foto di altissima qualità (grazie anche ai sensori e ai processori di ultima generazione, e grazie anche agli obiettivi di pregevole fattura sul mercato). Dal punto di vista tecnico le mirrorless si identificano per non avere all’interno lo specchio, e questa è una grande differenza rispetto alle reflex, ovvero le fotocamere più conosciute prima delle mirrorless con lenti intercambiabili. Parleremo dopo di questo specchio. Questa importante assenza permette dunque a questa classe di fotocamere di essere decisamente di dimensioni più contenute, tuttavia la mancanza di questo specchio preclude la presenza del c.d. mirino ottico, ma l’ingegneria fotografica ha inventato il mirino digitale (alcuni esemplari sono anche meglio del mirino ottico). A malincuore devo però dire che i prezzi sul mercato di questi strumenti sono molto elevati e quindi spesso è preferibile acquistare una reflex a parità di prezzo dato che il campo obiettivi è più ampio rispetto a quello delle mirrorless.
Tuttavia questa sarà la tipologia di macchine fotografiche del futuro.

Fotocamere reflex


Fin qui abbiamo visto i pesci piccoli, si esatto, nel mondo della fotografia le balene vere e proprie, quelle che contano, quelle che sono utilizzate dalla gran parte degli appassionati e dagli esperti sono le reflex. In questa sede non ci dilungheremo sul funzionamento, infatti, su internet si trovano moltissimi articoli che mostrano come funziona tecnicamente una reflex (specchi, luce, otturatore ecc., se interessati ecco il link all’articolo di wikipedia che è molto esaustivo sull’argomento: http://it.wikipedia.org/wiki/Single-lens_reflex). La differenza sostanziale tra mirrorless e reflex come dicevamo sta appunto nello specchio; mentre si prepara un’inquadratura, lo specchio (assente nelle mirrorless) serve a riflettere l’immagine che entra dall’obiettivo dentro il mirino. Al momento dello scatto, lo specchio si solleva e rimane aperto fino a che l’esposizione non è conclusa. Ecco quindi spiegata anche la particolarità delle DSLR (digital single lens reflex), e soprattutto il perché della loro “grossa stazza”. Le reflex possono essere digitali (DSLR) o a pellicola (SLR) e si formano di un corpo macchina e un obiettivo. È possibile realizzare fotografie solo se sul corpo macchina è presente un obiettivo e per risparmiare in primo acquisto si può comprare il c.d. kit base formato da corpo macchina e obiettivo (solitamente 18-55mm, si trovano anche kit con obiettivi migliori dal punto di vista dell’escursione focale). I PRO e i CONTRO delle reflex sono moltissimi (sicuramente sbilanciati verso i pro); PRO: qualità delle immagini super, ampissima varietà di scelta tra modelli entry-level, semi-pro e pro, possibilità di cambiare l’obiettivo, parco obiettivi enorme dai grandangolari ai super tele e molte marche anche compatibili oltre alle ufficili (sigma, tamron, tokina, samyang e zeiss), accessori in commercio molto variegati e di ogni tipo (dalla cinghia, ai treppiedi, ai monopiedi, ai flash compatibili e non, e molto altro), impostazioni sul corpo macchina infinite, possibilità di far fronte a situazioni difficili di scatto con poca luce, risorse sul web (programmi per live-view o aggiornamenti del firmware); e poi avere una reflex fa figo!

Diversamente i CONTRO si limitano alla fattura del corpo macchina e degli obiettivi che spesso e volentieri si rivelano ingombranti e sicuramente al prezzo eccessivo di corpo macchina, obiettivi e spesso anche degli accessori.
I prezzi sono molto vari e in genere si trovano reflex nuove in kit base dai 300/350€ in su; ovviamente più si sale più la qualità della macchina sarà migliore, invece l’obiettivo in kit base, soprattutto se 18-55mm vi accorgerete che rimane sempre pessimo anche all’aumentare del prezzo, quindi sarà la prima cosa che cambierete se la passione per la fotografia prenderà su di voi il sopravvento.

Cosa comprare, che marchio e quanto spendere ?


Dipende!
Dunque andiamo con ordine. Cosa comprare? Fatevi due domande, volete scattare qualche foto ogni tanto, oppure provare ad entrare nel mondo della fotografia, magari fare qualche stampa, andare a fare fotografia di eventi, offrirvi come freelance, volete fare scatti dei vostri viaggi e quant’altro. Tutto dipenderà dalla vostra curiosità e passione. La reflex è quella che mi sentirei di consigliare ma capisco bene che spendere subito più di 300€ senza aver mai avuto un assaggio di fotografia è un po’ un azzardo quindi optate per una classica compatta se volete imparare, sperimentare, provare e incuriosirvi. C’è sempre tempo per fare il salto di qualità fidatevi. In alternativa provate a cercare sul mercato delle reflex usate in kit con qualche obiettivo, spesso si trovano affari da urlo!
In tutta sincerità mi sento di sconsigliarvi l’acquisto di bridge perché non è né carne né pesce, mentre vi consiglio vivamente di considerare anche l’acquisto di mirrorless.

Che marcio? Senza star a dire “questo è meglio, questo è peggio” i marchi più conosciuti sicuramente sono Nikon e Cano. Sul mercato sta entrando prepotentemente anche Sony, ma non scordiamoci di Pentax sempre nel mondo reflex, e Fujifilm nel mondo delle mirrorless che propone nuovo materiale con frequenza altissima. Nel mondo delle compatte si trovano anche fotocamere Leica, comunque sia internet sarà il vostro miglior amico prima dell’acquisto dato che si trovano moltissime recensioni sulle molteplici tipologie di macchine fotografiche. Attenzione però, chi opta ad esempio per Nikon dovrà comprare poi obiettivi Nikon, lo stesso vale per Canon; lo stesso discorso vale per gli accessori (vedi i flash). Premesso ciò però vi svelo un segreto. Sul mercato si trovano obiettivi compatibili che costano meno degli ufficiali del marchio e hanno un ottima qualità (fidatevi), lo stesso vale per gli accessori come i flash (Metz ad esempio è un ottimo marchio). In alternativa si trovano in commercio anche degli anelli adattatori che permettono di montare su nikon obiettivi canon, e viceversa.

Quanto spendere? Anche qui dipende da voi, le reflex digitali hanno dei prezzi molto variabili. Il consiglio è di non limitare l’attenzione solo a Nikon e Canon, vi consiglio anche Pentax (questi sono i tre marchi più “anziani”). Vedremo successivamente cosa osservare prima dell’acquisto.

Allora Nikon o Canon?


Questa è la domanda che viene fatta più spesso in assoluto a tutti gli esperti che cercano di aiutare i novellini ad entrare nel mondo della fotografia. E allora:
  • Non esiste solo Nikon o solo Canon. Questo tipo di visione mi ricordo molto la conoscenza del mondo che si limitava fino alle colonne d’Ercole allo Stretto di Gibilterra e della terra piatta. 
  • È ovvio che questi due marchi sono i più conosciuti e sono di altissima qualità ma è inutile fare una guerra continua tra questi due
  • Scegli un budget che vuoi spendere, e ponendoti un limite vedi cosa ti offre il mercato confrontando i modelli delle tantissime marche sul mercato.
  • Ok, se poi il budget è qualche migliaia di euro buona fortuna. Si apre ufficialmente la guerra Nikon-Canon, a te la scelta.

Mi hanno rubato l'attrezzatura fotografica

Lo so, è straziante e non ti sembra vero, vorresti svegliarti dal sogno ma purtroppo è successo. Ottiche, corpi macchina, accessori vari, strumenti che piano piano con tanta fatica si è riusciti a comprare mettendo da parte dei soldi dallo stipendio, da regali o quant'altro.
I ladri hanno sempre avuto una certa attrazione per il materiale fotografico, e si sa, questo è dovuto al fatto che i costi altissimi che gli amatori devono sostenere per comprare l'attrezzatura nuovo, o a volte anche usata, porta questi malfattori a riposizione bene sul mercato gli oggetti rubati. Nessun problema quindi per il ladro nel piazzare l’annuncio sul mercato dell'usato e nel trasformare la refurtiva in denaro sonante.

E l'acquirente?

Si dovrebbe sempre fare attenzione a cosa compra, dato che l’acquisto di materiale rubato porta al reato di ricettazione. Sarebbe utile fare qualche controllo prima dell’acquisto. Sui forum di fotografia ci sono infatti spesso topic dedicati alla segnalazione di materiale rubato, però è ovvio che spesso e volentieri da parte dell' acquirente c'è mancanza di tempo e voglia nel compiere queste ricerche; e poi nel mercato dell'usato se si trova un affare si deve bloccare tempestivamente o c'è il rischio che venga venduto ad altri.Ecco che nasce Lenstag, un registro dell’attrezzatura fotografica che cerca di rendere la vita difficile a chi vende materiale rubato, nonché dai motori di ricerca come GoogleLenstag infatti crea una pagina web singola per ogni pezzo della nostra attrezzatura che registriamo, facilitando l’indicizzazione da parte dei motori di ricerca.Per i possessori che vogliono tutelarsi basterà appunto registrare tutta la propria attrezzatura, fornendo come prova del possesso una foto dove sia ben visibile il numero seriale. Mentre per gli acquirenti che vogliono tutelarsi basterà fare una semplice e veloce ricerca su Google usando sempre il numero seriale. Così magari i ladri saranno meno incentivati a prendere i mira i fotografi.